È facile riscontrare nella maggior parte di noi un gruppo muscolare che non ottiene benefici pari agli altri durante gli allenamenti. I motivi da ricercarsi secondo il mio punto di vista sono: in primis dalla tecnica di esecuzione, poi in un assetto biomeccanico del soggetto e in fine dalla capacità di saper reclutare quel determinato muscolo.
Un ulteriore fattore determinante che potrebbe rappresentare tranquillamente la base della problematica è il fattore genetico, magari in quell’area muscolare ci sono meno recettori.
Ma come si può agire di fronte a questa difficoltà?
I metodi e le tecniche sono infinite ma qui di seguito ti propongo tre approcci molto semplici.
Il primo è quello del richiamo ravvicinato:
Consideriamo che ti alleni 3 volte a settimana in un classico A-B-C (lun-mer-ven) ed il tuo gruppo muscolare carente si trovi nella seduta A. Questo metodo prevede che alleni il giorno seguente e quindi il martedì il tuo gruppo carente con meno intensità e meno volumi con solo scopo d richiamare ossigeno e sostanze nutritive. Un esempio di richiamo sul gruppo carente ( un multiarticolare con un 3 x10-12 ed un monoarticolare con un 3 x 12-15)
Il secondo è quello del richiamo distanziato:
Consideriamo che ti alleni 3 volte a settimana in un classico A-B-C (lun-mer-ven) ed il tuo gruppo muscolare carente si trovi nella seduta A. Questo metodo prevede un allenamento aggiuntivo con alta intensità e basso volume in un giorno dove non è prevista nessuna stimolazione per il gruppo carente. Quindi si effettuerà nella seduta C l’allenamento per il gruppo carente. Chiaro che la settimana successiva si inizierà con la seduta B, questo per dare la possibilità al gruppo muscolare carente di avere il giusto recupero. Un esempio potrebbe essere rappresentato da una tecnica ad alta intensità ( serie interrotte-drop set-rest pause ecc…)
Il terzo è quello dell’allenamento specifico:
Questo metodo prevede l’inserimento di allenamenti specifici per il gruppo muscolare carente ma a scapito di altri gruppi muscolari. Questo allenamento prevede metodiche diverse rispetto a quelle contente nella programmazione di base differenziando lo stimolo allenante. Un esempio potrebbe essere quello di cambiare appunto stimolo e angoli di lavoro.
Tengo a precisare che il tutto è altamente soggettivo e va modulato in base alle caratteristiche sopra citate, ma soprattutto bisogna affidarsi ad un professionista di qualità.
Dott. Antonio Iovine
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