L’allenamento con i sovraccarichi “pesi” oggi rappresenta un campo molto discusso su come allenare una persona. In giro scommetto che ne avrai sentite tante, anche da chi non sia un tecnico del campo, si perché devi sapere, che l’utente medio al primo mese in palestra richiede la scheda all’istruttore, dopo 2 mesi si rivolge ad un personal trainer esterno, dopo 5 mesi diventa personal trainer e nutrizionista.
Ora, tralasciamo questo aspetto e torniamo all’allenamento. Spesso mi trovo di fronte persone che eseguono dei protocolli di lavoro manco dovessero partecipare a mister universo, magari perché lo sta facendo l’amico che in un mese ha messo su qualche kg di muscolo, o perché sono previsti tanti esercizi per gruppo muscolare, che una volta terminato l’allenamento si sentono a pezzi pensando che sia la strada giusta per migliorare, o perché gli è stata regalata, insomma ognuno con il suo “valido” motivo. In tutto questo però si perde di vista quello che è l’aspetto più importante: LA PERSONALIZZAZIONE del programma di allenamento, perché le differenze che esistono da persona a persona sono tante.
Queste differenze possono essere individuate in: genetica, esperienza, (che non significa che ti alleni meglio), difficoltà posturali dovuti a traumi e non, tipi di sport praticati, eventuali patologie e tanto altro. Nel bodybuilding, esistono tante tecniche di allenamento dalle più semplici alle più complesse come tante scuole di pensiero, ad esempio: c’è chi sostiene che le basse ripetizioni da 5 in giù non siano un buon metodo allenante per l’ipertrofia, che è più per chi si allena o partecipa a gare di forza e quindi serve uno stimolo meccanico 8-12 e anche più ripetizioni affinché ci possa essere una stimolazione di alcuni ormoni che portano alla crescita muscolare (testosterone, gh, igf-1 ecc), ma contemporaneamente troverai quello che sostiene il contrario.
Un altro esempio può essere visto nell’utilizzo dei macchinari isotonici, insomma un bel po’ di confusione. Ora, di seguito potrei riportarti qualsiasi tabella di allenamento, bella, chiara e comprensibile con una progressione che vada in volume o intensità, oppure per chi è più esperto abbinare questi due parametri con l’uso di macchinari e non, ma non lo faccio, sai perché? Perché eseguire un semplice 3×5 non è la stessa cosa di eseguire un 3×10 ad una lat machine o panca piana, cosi come non è la stessa cosa usare manubri o bilanciere ad un rematore o ad uno stacco.
Sostengo che il mio ruolo è molto delicato dato che lavoro per migliorare lo stato di salute di una persona ed in quanto tale prima di stilare un programma di allenamento ho bisogno di capire qual è lo stato di partenza, cioè: che tipo di allenamento si è svolto con maggior frequenza, se si fa uso d’integratori e perché, quante volte a settimana ci si allena e di conseguenza come si è condizionati sotto l’aspetto motorio e muscolare. Un altro aspetto da non trascurare, sono gli stimoli che ti portano ad in iniziare un programma di ricomposizione corporea (perdere grasso e guadagnare muscolo), perché un conto e fare due mesi di palestra sperando che diventi come hulk, (perché poi se non arrivano i risultati la colpa e del personal trainer) e un conto e portare avanti una programmazione nel medio lungo termine attraverso la perseveranza, la voglia e la determinazione.
A questo punto posso solo consigliarti di stare lontano da chi rende tutto molto semplice e veloce, affidati sempre a persone che ci mettono passione, coscienza e professionalità nel svolgere il proprio lavoro. La costruzione di un bel corpo, uno stato di benessere duraturo, abbandonare qualche dolorino che ci accompagna, passa attraverso un percorso sicuramente non di uno o due mesi ma avviene nel tempo, durante il quale impari a conoscerti, a capire i punti deboli, a quali tipi di stimoli il tuo corpo si adatta di più e più velocemente e tanto altro.
La soggettività è un qualcosa di non riproducibile non farti ingannare.
Dott. Antonio Iovine